Nel 1936,con la proclamazione dell'Impero da parte di Mussolini,iniziò una vera e propria migrazione degli Italiani verso l'AOI (Africa Orientale Italiana) e in modo particolare verso l'Eritrea. Mussolini intendeva creare una vera e propria Italia d'oltre mare,dirottando i flussi migratori fino allora orientati all'estero , verso le colonie,garantendo uno sbocco di lavoro sicuro e nuove opportunità a migliaia di italiani disoccupati. Tra i tanti italiani diretti in Africa come "coloni",c'era anche il mio nonno paterno : Giuseppe Bruno,suo fratello Salvatore (che rimase solo pochi mesi),i cugini Nicola e Salvatore Bruno(quest'ultimo si stabilì ad Asmara e vi rimase fino al colpo di stato del '74). Si imbarcarono su di un piroscafo che partiva  da Napoli e sbarcava a Massaua. Da lì raggiunsero Asmara,mio nonno poi si trasferì a Barentù nel Bassopiano Occidentale eritreo nella Regione del Gasc,dove lavorò come infermiere nel piccolo presidio medico italiano. Nel 1941 ,fatto prigioniero dagli inglesi ,fu trasferito a Nanyuki, un campo POW nei pressi di Nairobi in Kenia (lì morì il Duca d'Aosta) dove incontrò due paesani : Pippi Manta e ..Carallo.Furono liberati e rimpatriati nel 1946. Mio nonno non dimenticò mai la sua Africa,sognava di rivedere almeno una volta prima di morire, quei luoghi in cui aveva vissuto per tanti anni ....si era ammalato inesorabilmente di "mal d'africa"

Mio nonno in groppa ad un cammello.......

 

 

Il campo italiano di Barentù in Eritrea,nel 1935 colonia italiana,mio nonno ci ha vissuto dal '35 al 1941,anno in cui fu fatto prigioniero dagli inglesi e trasferito a Nanyuki,in Kenia fino al 1946.

 

 

Mio nonno accanto ad una stazione meteo.

I figli del capo villaggio

Barentù...mio nonno sul camion  davanti al presidio medico della missione italiana.

Il giorno di Natale in compagnia dei Frati Cappuccini che gestivano la missione italiana.

Giorno di grande festa

La piccola chiesa cattolica costruita dagli Italiani

Escursione nei pressi di Barentù

 

 

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